Il governo argentino ha preso una decisione significativa, rimuovendo Eduardo Bustamante dal suo incarico di viceministro degli Esteri. La notizia è stata ufficializzata il 23 luglio 2025, attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dove si fa riferimento a “dimissioni formali”. Tuttavia, secondo fonti interne riportate dal quotidiano Clarín, si tratterebbe di un vero e proprio siluramento. La situazione di Bustamante, diplomatico di carriera, era divenuta precaria nelle settimane precedenti, complicata da una richiesta improvvisa di ferie e da crescenti tensioni interne al governo.
Contesto della rimozione di Bustamante
Eduardo Bustamante era stato nominato viceministro degli Esteri nell’ottobre 2023 dall’ex ministra Diana Mondino. La sua carriera diplomatica lo aveva portato a gestire questioni delicate, tra cui un controverso episodio all’Onu, dove l’Argentina aveva votato a favore della fine dell’embargo statunitense contro Cuba, un atto che aveva suscitato forti critiche da parte del presidente Javier Milei. Questo voto aveva avuto ripercussioni significative, culminando nel licenziamento della ministra Mondino. Nonostante Bustamante fosse riuscito a mantenere il suo incarico durante le successive epurazioni, il suo status politico era rimasto vulnerabile.
Le tensioni interne che hanno portato alla sua rimozione sono state amplificate da una serie di disaccordi all’interno del governo, evidenziando la fragilità delle alleanze politiche. La richiesta di ferie da parte di Bustamante, letta come un segnale di disagio, ha ulteriormente alimentato le speculazioni su un possibile allontanamento dall’incarico. La decisione di rimuoverlo non solo segna un cambiamento nel personale del governo argentino, ma riflette anche le dinamiche di potere in continua evoluzione all’interno dell’amministrazione Milei.
Le reazioni alla notizia
La notizia della rimozione di Bustamante ha suscitato diverse reazioni nel panorama politico argentino. Gli analisti osservano che questo evento potrebbe avere ripercussioni sulle relazioni diplomatiche del paese, specialmente in un momento in cui l’Argentina sta cercando di rafforzare la propria posizione internazionale. Alcuni esperti temono che l’allontanamento di Bustamante possa portare a un ulteriore isolamento diplomatico, mentre altri vedono in questo cambio una possibilità per una nuova direzione nella politica estera del governo.
Le dichiarazioni ufficiali da parte del governo sono state limitate, con i portavoce che hanno sottolineato la necessità di un rinnovamento nelle cariche pubbliche. Tuttavia, il silenzio su questioni specifiche riguardanti le motivazioni della rimozione ha alimentato le speculazioni e le congetture. La comunità diplomatica e i politici di opposizione stanno seguendo con attenzione gli sviluppi, in attesa di capire quale sarà il futuro della politica estera argentina e come questo cambiamento influenzerà le relazioni con altri paesi, in particolare con gli Stati Uniti e Cuba.
L’uscita di Bustamante segna un capitolo importante nella storia recente della diplomazia argentina, e il modo in cui il governo gestirà la transizione potrebbe rivelarsi cruciale per il suo futuro politico e diplomatico.