Ryanair premia il personale che individua bagagli fuori misura: 1,50 euro per ogni segnalazione. Il piano scatena critiche, mentre l’Europa valuta regole comuni più favorevoli ai passeggeri.
Negli ultimi mesi, chi vola con Ryanair ha notato un cambio di marcia nei controlli al gate. Sempre più passeggeri vengono fermati per una verifica sul trolley o sullo zaino, con l’immancabile misuratore di metallo a fianco. Non è un caso. La compagnia irlandese ha deciso di premiare economicamente il personale che scopre bagagli fuori misura, trasformando ogni infrazione in una piccola entrata extra per gli assistenti di volo. Il CEO Michael O’Leary ha confermato la presenza di bonus fino a 80 euro al mese, legati al numero di segnalazioni fatte.
I dipendenti guadagnano per ogni bagaglio segnalato
Il meccanismo è semplice: 1,50 euro a segnalazione. Ogni volta che un trolley supera le misure consentite, e viene fermato, chi lo ha identificato riceve un compenso. L’obiettivo è chiaro: ridurre i disagi a bordo, limitare i tempi di imbarco e mantenere ordine nelle cappelliere. In un contesto dove gli aerei partono quasi sempre pieni, anche pochi centimetri possono cambiare la logistica.
Il sistema a premi, secondo O’Leary, serve a “incentivare la disciplina”. I numeri danno ragione all’azienda: la media dei bagagli extra pagati si aggira intorno ai 70-75 euro a collo, una voce che contribuisce non poco al bilancio finale. Solo nel primo trimestre del 2025, Ryanair ha visto i profitti salire da 360 a 820 milioni di euro, grazie a un traffico di quasi 58 milioni di passeggeri e un rincaro del 21% sulle tariffe.

Il clima però non è sereno. In molti parlano di un atteggiamento troppo rigido, quasi punitivo, che trasforma il volo low cost in una gara di precisione con il righello. Il passeggero che non paga il bagaglio a mano rischia una multa improvvisa al gate, senza possibilità di appello. La compagnia continua a difendere la misura come necessaria per garantire efficienza. Ma la sensazione, tra chi viaggia, è quella di un sistema diventato troppo aggressivo.
L’Europa spinge per una regola unica sui bagagli a mano
Dall’altra parte, l’Unione Europea osserva con attenzione. A Bruxelles si lavora a una proposta che potrebbe obbligare tutte le compagnie, comprese le low cost, a consentire un bagaglio da 7 kg più un oggetto personale senza costi aggiuntivi. Una svolta che andrebbe a colpire proprio il cuore del modello economico di Ryanair: gli extra.
O’Leary, da parte sua, ha espresso dubbi sull’effettiva approvazione della norma. Secondo il manager, ogni compagnia dovrebbe poter gestire liberamente le sue regole, specie su rotte dove i margini sono ridotti. Intanto i numeri restano dalla parte della compagnia: 4,34 miliardi di euro di ricavi nel primo trimestre, margini in crescita e una macchina organizzativa che macina milioni di viaggiatori.
Le criticità, però, non mancano. Le consegne ritardate dei nuovi Boeing, il caro carburante, i rischi geopolitici e i possibili dazi doganali rappresentano variabili che potrebbero rallentare la corsa. In questo contesto, la pressione economica viene riversata anche sul cliente, che si ritrova a dover scegliere: pagare in anticipo il bagaglio extra oppure sperare che il proprio trolley rientri nei parametri. E se non ci sta, non è solo un problema di spazio: è un euro e mezzo in più per chi controlla.