Nel fine settimana appena trascorso, i sostenitori di Jair Bolsonaro si sono mobilitati in diverse città del Brasile per contestare la decisione del giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes, che ha imposto all’ex presidente l’obbligo di indossare una cavigliera elettronica. Le manifestazioni hanno avuto luogo in varie località, evidenziando un forte dissenso nei confronti della giustizia.
Marcia a brasilia
A Brasilia, la capitale del Brasile, si è tenuta una marcia intitolata “Libertà, Democrazia e Verità”, organizzata dalla deputata Bia Kicis, rappresentante del Partito Liberale (PL), di orientamento conservatore. I partecipanti hanno chiesto l’impeachment di Moraes e l’amnistia per le persone arrestate durante gli eventi del 8 gennaio 2023, quando i sostenitori più estremi di Bolsonaro hanno invaso e saccheggiato le sedi dei tre poteri, un’azione definita dagli inquirenti come un tentativo di colpo di Stato.
Proteste in altre città
Le proteste non si sono limitate a Brasilia. In città come Belo Horizonte, Rio de Janeiro, Fortaleza e Salvador, i manifestanti hanno condiviso video di “buzinaços”, una forma di protesta caratterizzata dall’uso di clacson per esprimere il proprio dissenso. Queste manifestazioni hanno dimostrato la determinazione dei sostenitori di Bolsonaro nel ribadire la loro posizione e nel contestare le misure adottate dalla giustizia.
Tensioni politiche in crescita
Le tensioni politiche in Brasile continuano a crescere, con i gruppi di sostenitori di Bolsonaro che si mobilitano per difendere l’ex presidente e contestare le decisioni legali che lo riguardano. La situazione rimane tesa e i prossimi sviluppi saranno monitorati con attenzione.