Le forze armate israeliane hanno avviato un’operazione di attacco aereo e terrestre nella città di Deir al-Balah, situata nel cuore della Striscia di Gaza. L’azione, secondo quanto riportato dalla BBC, è cominciata nelle prime ore della giornata odierna, il 4 gennaio 2025, dopo che l’IDF aveva emesso un avviso di evacuazione per i residenti di sei isolati nella parte sud-occidentale della città . Questa area è attualmente affollata da migliaia di sfollati provenienti da Rafah e Khan Younis, situate nel sud della Striscia. Testimoni oculari hanno riferito alla BBC che i carri armati e i veicoli militari israeliani hanno fatto il loro ingresso in città dal checkpoint di Kisufim, supportati da pesanti bombardamenti e dall’azione di aerei da combattimento.
Il bilancio delle vittime e gli attacchi aerei
Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno comunicato che sette persone hanno perso la vita a causa degli attacchi condotti dall’esercito israeliano, come riportato da Al Jazeera. In particolare, secondo quanto riferito dall’ospedale Nasser di Khan Younis, cinque membri di una stessa famiglia sono deceduti quando la tenda in cui si trovavano, ubicata nella zona di Al-Mawasi, è stata colpita. Inoltre, un altro attacco ha causato la morte di due individui a Jabalia, nel nord della Striscia, secondo le informazioni provenienti dal complesso ospedaliero di Al-Shifa.
Attacchi contro i rifugiati e la situazione attuale
Le forze israeliane hanno anche effettuato attacchi aerei con droni contro i rifugiati palestinesi che si trovavano in una scuola a Deir al-Balah, come riportato da Al Jazeera. Per il momento, non sono state segnalate vittime in questo specifico attacco. La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi, con un aumento delle tensioni e delle violenze, mentre gli sfollati cercano rifugio in condizioni sempre più precarie.
Le operazioni militari in corso evidenziano il conflitto persistente nella regione, con un impatto significativo sulla popolazione civile, già provata da anni di instabilità e conflitti. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi, mentre le organizzazioni umanitarie cercano di fornire assistenza a coloro che sono colpiti da questa escalation di violenza.