La recente lettera inviata dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, all’Onu e all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha sollevato un acceso dibattito sulle azioni della troika europea, composta da Gran Bretagna, Francia e Germania. Nella missiva, datata 24 luglio 2025, Araghchi accusa i tre Paesi di sostenere l’aggressione di Israele contro l’Iran, di non rispettare gli accordi sul nucleare e di non mantenere gli impegni presi all’interno del patto.
Le accuse della troika europea
Abbas Araghchi ha messo in discussione la legittimità della troika europea nel richiamare il meccanismo di snapback, una procedura che consente la reintroduzione automatica delle sanzioni Onu contro l’Iran. Secondo il ministro iraniano, Gran Bretagna, Francia e Germania non possiedono l’autorità legale, politica e morale necessaria per invocare tale meccanismo. Araghchi ha evidenziato come i tre Stati europei si siano allineati alla strategia di “massima pressione” promossa dagli Stati Uniti nei confronti dell’Iran.
Nella lettera, Araghchi ha affermato che qualsiasi tentativo di ripristinare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tramite il meccanismo di snapback sarebbe privo di validità. Questo pone interrogativi sulla posizione e sull’influenza della troika europea nel contesto delle relazioni internazionali e della sicurezza regionale.
Le prospettive per i negoziati nucleari
Gran Bretagna, Francia e Germania avevano precedentemente avvertito di voler attivare il meccanismo di snapback entro la fine di agosto 2025, qualora i colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti non riprendessero o non producessero risultati tangibili. Questa scadenza ha posto una pressione significativa sulle trattative, che si sono intensificate in un contesto di crescente tensione tra Iran e Israele.
Un portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha annunciato che i negoziati sul nucleare tra Teheran e la troika europea si svolgeranno a Istanbul il 25 luglio 2025. Questo incontro rappresenta un’opportunità cruciale per entrambe le parti di discutere le questioni in sospeso e cercare di trovare un terreno comune per il futuro. La situazione attuale è caratterizzata da un delicato equilibrio, in cui le azioni diplomatiche potrebbero influenzare significativamente le dinamiche di sicurezza nella regione.
Con l’avvicinarsi della data del 25 luglio, l’attenzione internazionale si concentra su come si svilupperanno i colloqui e quali saranno le conseguenze delle decisioni prese dai leader europei e iraniani. La comunità globale osserva con interesse le prossime mosse, consapevole che gli esiti di questi negoziati potrebbero avere ripercussioni ben oltre i confini dell’Iran.