Gaza, l’Italia e altri 24 Paesi chiedono la fine immediata della guerra

Egidio Luigi

Luglio 21, 2025

Si amplifica il coro delle richieste di aiuti urgenti per la Striscia di Gaza, con appelli che giungono da diverse figure di spicco, tra cui il Papa e il Cardinale Pizzaballa. Anche 25 Paesi, tra cui l’Italia, hanno firmato una dichiarazione che chiede la cessazione immediata delle ostilità nella regione.

Il ministro degli esteri e la dichiarazione congiunta

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, insieme ai suoi omologhi di altri 24 Stati, ha reso noto: “Noi, i firmatari elencati di seguito, siamo uniti da un messaggio semplice e urgente: la guerra a Gaza deve finire ora”. Questo appello è stato sottoscritto dai rappresentanti diplomatici di Regno Unito, Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre alla Commissaria Europea alla Parità, Hadja Lahbib. Il documento esprime fermamente il rifiuto di ogni cambiamento demografico forzato nei Territori palestinesi occupati e richiede la fine di nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Inoltre, si ribadisce il sostegno al piano di pace arabo e si sollecita il rilascio immediato di tutti gli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas, accompagnato da una richiesta di facilitazione del flusso di aiuti umanitari per la popolazione civile palestinese, in condizioni disperate.

Il Papa e la telefonata con Mahmoud Abbas

Nella mattinata del 21 luglio 2025, il Papa Leone XIV ha ricevuto una telefonata da Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, riguardo agli sviluppi recenti nel conflitto e alle violenze in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dal Vaticano, il Santo Padre ha rinnovato l’appello al rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e i luoghi sacri, e ha condannato l’uso indiscriminato della forza. La nota vaticana ha evidenziato la necessità di prestare soccorso a chi si trova in condizioni di maggiore vulnerabilità e di garantire l’ingresso degli aiuti umanitari.

La situazione catastrofica a Gaza

Caritas Internationalis ha denunciato una situazione catastrofica a Gaza, con 50 ostaggi ancora detenuti da Hamas e l’intera Striscia colpita da bombardamenti incessanti. Le vittime, secondo i dati ufficiali, sono molte di più rispetto a quelle registrate nelle strutture sanitarie, mentre la popolazione è ridotta alla fame, rischiando la carestia. La situazione è aggravata dal fatto che i bambini vengono bombardati mentre attendono cibo terapeutico. La Chiesa sta cercando di far arrivare aiuti, ma la maggior parte della popolazione è priva di beni essenziali come cibo e acqua. Padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, ha dichiarato che nonostante gli sforzi, finora non si è riusciti a portare aiuti significativi.

L’operazione militare a Deir al-Balah

Le forze israeliane hanno avviato un’operazione aerea e terrestre nella città di Deir al-Balah, situata nel centro della Striscia di Gaza, come riportato dalla BBC. L’operazione è cominciata nelle prime ore del mattino, poche ore dopo che l’IDF aveva emesso avvisi di evacuazione per i residenti di sei isolati residenziali nella parte sud-occidentale della città. Questa area è attualmente abitata da migliaia di sfollati provenienti da Rafah e Khan Younis. Giornalisti locali hanno riferito che i carri armati e i veicoli militari israeliani sono entrati in città dal checkpoint di Kisufim, supportati da bombardamenti di artiglieria pesante e caccia.

Durante l’avanzata delle forze di terra, diversi proiettili hanno colpito i quartieri di Abu al-‘Ajin e Hikr al-Jami’. I filmati diffusi sui social media documentano esplosioni e il rumore incessante degli spari. Migliaia di residenti hanno abbandonato Deir al-Balah durante la notte, cercando rifugio nella zona costiera di al-Mawasi, che è tra le poche aree relativamente sicure nel sud di Gaza.

Fonti mediche hanno riportato che almeno tre palestinesi sono stati uccisi e diversi feriti a causa del fuoco dei carri armati israeliani. Gli attacchi hanno colpito case e moschee nella zona, mentre in un attacco separato nella zona di Al-Mawasi, cinque membri di una stessa famiglia hanno perso la vita. I dati parlano di almeno 19 palestinesi, inclusa una bambina di quattro anni, morti di fame nelle ultime 24 ore. Secondo la CNN, dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, almeno 76 bambini sono deceduti per malnutrizione. Fonti mediche hanno confermato che almeno 27 persone sono state uccise negli attacchi israeliani, tra cui quattro palestinesi in attesa di aiuti umanitari.

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