Le forze armate israeliane hanno avviato un’operazione aerea e terrestre nella città di Deir al-Balah, situata nel centro della Striscia di Gaza, nella mattinata del 5 gennaio 2025, secondo quanto riportato dalla BBC. L’intervento militare è iniziato poco dopo che l’IDF aveva emesso un avviso di evacuazione per i residenti di sei isolati nella parte sud-occidentale della città . Questa area è attualmente abitata da migliaia di sfollati provenienti da Rafah e Khan Younis, nel sud di Gaza. Testimoni locali hanno riferito che i carri armati e i veicoli militari israeliani sono entrati in città attraverso il checkpoint di Kisufim, supportati da bombardamenti di artiglieria pesante e attacchi aerei.
Operazione militare e rifugiati
Durante l’operazione, decine di proiettili hanno colpito i quartieri di Abu al-‘Ajin e Hikr al-Jami’, mentre le forze di terra avanzavano. Video condivisi sui social media mostrano esplosioni e il rumore costante di spari mentre le truppe israeliane procedevano. La notte scorsa, migliaia di residenti hanno cercato rifugio nella zona costiera di al-Mawasi, nei pressi di Khan Younis, che è rimasta una delle poche aree relativamente sicure nel sud di Gaza.
Vittime e danni
Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e numerosi altri feriti dai colpi dei carri armati israeliani che hanno operato nel sud e nell’est di Deir al-Balah, come riportato dal Guardian, citando fonti mediche. I proiettili avrebbero danneggiato otto abitazioni e tre moschee. Fonti mediche hanno anche riferito che cinque membri di una stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco israeliano a al-Mawasi, mentre altre due vittime sono state segnalate a Jabalia, nel nord della Striscia.
Chiamata del Papa e Diritto Internazionale
Nella mattina del 5 gennaio, il Papa Leone XIV ha ricevuto una chiamata da Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, per discutere i recenti sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza e le violenze in Cisgiordania. Il Vaticano ha reso noto che il Papa ha rinnovato l’appello al rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e i luoghi sacri, e ha condannato l’uso indiscriminato della forza. Inoltre, si è evidenziata l’urgenza di fornire assistenza a chi è più vulnerabile e di garantire l’ingresso di aiuti umanitari nella regione.
Situazione umanitaria a Gaza
In un tragico aggiornamento, almeno 19 palestinesi, tra cui una bambina di quattro anni, sono morti di fame nelle ultime 24 ore a Gaza, secondo quanto riportato dalla BBC e dalla CNN. Il portavoce dell’ospedale dei Martiri di al-Aqsa, a Deir al-Balah, ha confermato che dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, almeno 76 bambini sono deceduti a causa della malnutrizione. Fonti mediche hanno anche segnalato che almeno 27 persone sono state uccise dall’alba di oggi durante gli attacchi israeliani, inclusi quattro palestinesi che stavano cercando di ricevere aiuti umanitari, come riportato da Al Jazeera.
Caritas, Gaza, popolazione ridotta alla fame, rischio carestia
Caritas Internationalis ha descritto la situazione a Gaza come terribile, evidenziando che 50 ostaggi sono ancora detenuti da Hamas e che l’intera Striscia è sotto bombardamento. L’organizzazione ha dichiarato che centinaia di migliaia di palestinesi sono in pericolo, con i dati ufficiali che riportano solo i decessi confermati nelle strutture sanitarie, mentre le vittime reali sarebbero molte di più. La popolazione è ridotta alla fame, con un rischio crescente di carestia. Inoltre, i bambini sono stati colpiti mentre attendevano cibo terapeutico. Caritas ha avvertito che la storia non perdonerà le atrocità e la complicità in questo conflitto.
P. Romanelli, aiuti umanitari bloccati
Il sacerdote Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, ha affermato che la Chiesa sta cercando di far arrivare aiuti alla popolazione, ma la maggior parte delle persone non ha accesso a cibo o acqua. In questi giorni, la temperatura percepita ha raggiunto i 42 gradi, lasciando la gente stremata e disperata, mentre i bombardamenti continuano. Romanelli ha sottolineato che, nonostante gli sforzi della Chiesa, finora non sono riusciti a portare aiuti significativi. La situazione, ha avvertito, è estremamente grave.
IDF, colpiti obiettivi militari Houthi a Hudaydah
L’IDF ha comunicato di aver colpito e smantellato infrastrutture militari associate al regime Houthi nel porto di Hudaydah, in Yemen. Secondo il comunicato diffuso su Telegram, tra gli obiettivi colpiti ci sono veicoli ingegneristici utilizzati per ripristinare l’infrastruttura portuale, contenitori di carburante e navi militari coinvolte in attività ostili contro Israele. Queste azioni fanno parte di un’operazione più ampia per contrastare le minacce provenienti da gruppi terroristici nella regione.
Katz, il destino dello Yemen e Teheran
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che il destino dello Yemen sarà simile a quello di Teheran, promettendo che gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per aver lanciato missili contro Israele. Katz ha confermato che le Forze di Difesa israeliane continueranno a colpire obiettivi terroristici nel porto di Hudaydah e a reprimere con determinazione qualsiasi tentativo di ripristinare infrastrutture militari già attaccate.