Il 2025 porta con sé rilevanti novità per il sistema pensionistico italiano. Dai trattamenti minimi ai coefficienti di rivalutazione, passando per le pensioni per invalidità e superstiti: scopriamo insieme i nuovi importi, chi ne beneficia e cosa cambia.
Adeguamenti generali e rivalutazione automatica
Il 15 novembre 2024 il decreto stabilisce per il 2025 un indice di rivalutazione provvisorio pari allo 0,8%, applicato dal primo novembre 2024.
La perequazione segue uno schema scaglionato:
- Pensioni fino a 4 volte il minimo (≈ 2.400 €): rivalutazione al 100%
- Tra 4 e 5 volte il minimo: 90%
- Tra 5 e 6 volte il minimo: 75%
- Oltre 6 volte: 50% dell’aumento.
Pensioni minime: aumento a circa 603,40 €/mese
Per il 2025, l’importo della pensione minima sale a 603,40 € al mese, pari a circa 7.844 € annui.
Secondo altre fonti, potrebbe aumentare leggermente, attestandosi tra 600 e 616 €/mese.
Incrementi percentuali per altre categorie
- Pensioni di vecchiaia: previste rivalutazioni del 3–4%, portando l’importo medio a circa 1.050 €/mese.
- Pensioni di invalidità e superstiti: incrementi fino al 10% nei casi più gravi.
- Pensioni con montante contributivo aggiornato: la rivalutazione punta a garantire incrementi dal 3,6% al 5,2% a seconda dell’età.
Chi beneficia di più degli aumenti
I principali beneficiari saranno:
- Chi percepisce pensione minima: l’incremento porta sollievo per le fasce più deboli.
- Invalidi civili e superstiti: aumenti consistenti per garantire maggiore equità.
- Pensionati con montanti contributivi importanti che ricevono rivalutazioni più generose.
Residenti all’estero: limiti alla rivalutazione
Per i pensionati che vivono all’estero, se il trattamento supera i 603,40 €/mese, la rivalutazione del 2025 viene sospesa. Per chi percepisce esattamente o meno del minimo, l’adeguamento sarà applicato.
Tempistiche e decorrenza
L’adeguamento provvisorio decorre dal 1° gennaio 2025, con decorrenza effettiva sull’importo erogato da gennaio o novembre 2024.
Le tabelle ufficiali saranno rese note dall’INPS nei prossimi mesi, integrando anche le pensioni di anzianità e vecchiaia.
Implicazioni: sostenibilità e pressione fiscale
L’aumento delle pensioni minime sostiene il reddito delle famiglie pensionate, stimolando i consumi. Tuttavia, il governo dovrà bilanciare gli interventi con la sostenibilità finanziaria del sistema, alla luce dell’invecchiamento demografico e della pressione contributiva.
Cosa puoi fare
- Controlla il cedolino INPS da gennaio per verificare l’importo aggiornato.
- Se risiedi all’estero e percepisci un importo sopra il minimo, informati sulla sospensione della rivalutazione.
- Utilizza i servizi online dell’INPS per monitorare la tua posizione e scaricare le tabelle ufficiali.
- Per dubbi, consulta un CAF o patronato per assistenza gratuita.
Il 2025 segna un anno di adeguamenti significativi per le pensioni, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Tenersi informati è fondamentale per gestire al meglio la propria situazione previdenziale.