Sudafrica: emessa una sentenza storica contro la pornografia minorile digitale

Marianna Perrone

Luglio 18, 2025

La Digital Law Company (Dlc), una rinomata società di consulenza legale con sede in Sudafrica, ha intrapreso un’azione legale significativa presso il tribunale di Johannesburg. L’oggetto della controversia è un utente anonimo delle piattaforme WhatsApp e Instagram, accusato di diffondere contenuti pornografici e privati che coinvolgono bambini sudafricani. Questa iniziativa è stata avviata con urgenza per garantire la protezione dei minori da abusi digitali.

Accoglimento dell’istanza da parte della corte

Oggi, 2 maggio 2025, l’Alta Corte del Gauteng a Johannesburg ha accolto l’istanza di oltraggio alla corte presentata dalla Dlc. In un’importante svolta, Meta ha acconsentito a rimuovere in modo permanente oltre 60 account ritenuti responsabili e a fornire al tribunale dettagli sui loro creatori. Questo evento è stato descritto dalla Dlc come un “momento storico nella lotta per proteggere i bambini sudafricani dai danni digitali“. Un portavoce della Dlc ha dichiarato che si tratta della prima volta che un gigante tecnologico globale accetta, per iscritto e in tribunale, di adottare tali misure nel paese, auspicando che ciò possa segnare un cambiamento significativo nel modo in cui le piattaforme affrontano le problematiche legate ai danni nella giurisdizione sudafricana.

Procedimento legale avviato dalla Dlc

La Dlc ha avviato il procedimento legale, con tutti gli avvocati coinvolti che hanno lavorato pro bono, dopo aver ricevuto segnalazioni riguardanti vari canali su Instagram e WhatsApp. Questi canali erano accusati di pubblicare contenuti sessuali su minori, di fare affermazioni sullo stato di salute HIV degli adolescenti e di identificare i bambini presenti in contenuti espliciti.

Importanza del caso nella lotta contro la violenza online

Ben Winks, avvocato della Dlc, ha citato l’ex presidente Nelson Mandela, il cui compleanno cade proprio oggi, sottolineando l’importanza di garantire ai bambini – i cittadini più vulnerabili di ogni società – una vita libera dalla violenza e dalla paura. Questo caso rappresenta un passo importante nella lotta contro la violenza e l’abuso online, evidenziando la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle piattaforme digitali.