Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il suo giorno 651, segnato da un nuovo episodio di violenza. Nella giornata del 15 marzo 2025, le forze israeliane hanno bombardato la Striscia di Gaza, colpendo una chiesa cattolica e provocando la morte di tre persone e il ferimento di dieci, tra cui il sacerdote padre Romanelli.
Reazione della Casa Bianca
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha commentato l’accaduto, rivelando che l’ex presidente Donald Trump ha espresso il suo disappunto riguardo ai bombardamenti israeliani, in particolare per l’attacco alla chiesa. Durante una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, Trump ha sollecitato una risposta a questi attacchi. Netanyahu ha successivamente accettato di emettere una dichiarazione in merito, definendo l’episodio un “errore”. L’esercito israeliano ha confermato che le vittime sono state colpite da schegge di un proiettile sparato da un carro armato.
Indignazione del Patriarcato di Gerusalemme
Il Patriarcato di Gerusalemme ha espresso la propria indignazione, dichiarando che i leader devono alzare la voce, sottolineando che le vittime cristiane non devono essere considerate meno importanti rispetto ad altre. In un telegramma firmato dal cardinale Parolin, Papa Leone XIV ha espresso il suo profondo dolore per l’attacco, chiedendo un immediato cessate il fuoco.
Reazione della politica italiana
La reazione della politica italiana è stata rapida. La premier Giorgia Meloni ha condannato gli attacchi contro i civili, affermando che nessuna operazione militare può giustificare tali azioni. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha contattato il suo omologo israeliano, Gideon Saar, per chiedere chiarezza sulle responsabilità del raid e ha espresso solidarietà a padre Romanelli, confermando il pieno sostegno alle vittime coinvolte.