Lula critica i dazi imposti da Trump: “è un ricatto inaccettabile”

Marianna Perrone

Luglio 18, 2025

Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha tenuto un discorso alla nazione il 10 gennaio 2025, registrato e trasmesso alle 20.25, per rispondere alle recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La settimana scorsa, Trump aveva annunciato l’imposizione di dazi del 50% sui prodotti brasiliani, scatenando una reazione immediata da parte di Lula. “Il Brasile è sempre stato aperto al dialogo”, ha esordito il presidente, sottolineando che le nuove misure rappresentano “un ricatto inaccettabile“.

Il dialogo con gli stati uniti

Nel corso del suo intervento, Lula ha evidenziato che il governo brasiliano ha intrapreso oltre dieci incontri per cercare un accordo con gli Stati Uniti. Ha inoltre rivelato di aver inviato una bozza confidenziale il 16 maggio 2024, alla quale Washington non ha mai fornito risposta. Questo silenzio, secondo Lula, dimostra una mancanza di rispetto nei confronti delle trattative diplomatiche.

Le critiche di trump

Il presidente ha anche affrontato le critiche mosse da Trump riguardo al processo contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di tentato colpo di stato. Lula ha definito tali commenti “un grave attentato alla sovranità nazionale“. Ha dichiarato: “Provare a interferire nella giustizia brasiliana è un grave attentato alla sovranità nazionale e la mia indignazione è ancora maggiore sapendo che questo attacco al Brasile ha il supporto di alcuni politici brasiliani”.

I traditori della patria

Lula ha identificato questi politici come “veri traditori della patria”, affermando che essi “scommettono sul quanto peggio, meglio” e non si preoccupano delle conseguenze economiche per il paese e per il suo popolo.

Un richiamo all’unità nazionale

Il discorso, che ha avuto una durata di 4 minuti e 38 secondi, si è concluso con un richiamo all’unità nazionale. Lula ha affermato: “Siamo un paese di pace, senza nemici, crediamo nel multilateralismo e nella cooperazione tra le nazioni, ma nessuno dimentichi che il Brasile ha un solo padrone: il popolo brasiliano”.