Il Partito dei Lavoratori (PT), di orientamento sinistra e sotto la guida del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ha fatto richiesta alla Corte Suprema del Brasile (STF) per l’emissione di un’ordinanza di detenzione preventiva nei confronti del deputato Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente Jair Bolsonaro. L’accusa mossa contro il parlamentare è quella di attentato alla sovranità nazionale e tradimento della patria. La petizione è stata presentata dai rappresentanti del PT al Congresso, il senatore Randolfe Rodrigues e il deputato Lindbergh Farias, i quali hanno denunciato che Eduardo Bolsonaro ha tentato di far imporre sanzioni internazionali contro il Brasile attraverso i suoi legami negli Stati Uniti.
Le azioni di Eduardo Bolsonaro
Eduardo Bolsonaro ha ammesso pubblicamente che le sue azioni a Washington hanno contribuito all’annuncio del presidente americano Donald Trump, avvenuto la scorsa settimana, riguardo all’introduzione di dazi del 50% sui prodotti brasiliani a partire dal 1 agosto 2025. Trump ha giustificato questa decisione affermando che Jair Bolsonaro è oggetto di una “persecuzione”. Nella lettera inviata alle autorità brasiliane, il presidente statunitense ha descritto il procedimento giudiziario in corso contro l’ex leader di destra, accusato di un presunto tentativo di colpo di stato, come una vera e propria “caccia alle streghe”.
Le reazioni politiche in Brasile
La situazione ha sollevato un dibattito acceso all’interno del panorama politico brasiliano, con il PT che considera le azioni di Eduardo Bolsonaro come un grave attacco alla nazione e alla sua integrità. La richiesta di detenzione preventiva rappresenta un passo significativo nella strategia del governo di Lula da Silva per affrontare le minacce percepite alla stabilità del paese. La tensione tra le diverse fazioni politiche continua a crescere, mentre le conseguenze delle azioni di Eduardo Bolsonaro si fanno sentire sia a livello nazionale che internazionale.