Siria: Netanyahu annuncia una guerra prolungata per mantenere il potere

Egidio Luigi

Luglio 17, 2025

La guerra incessante condotta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per mantenere il potere e sfuggire a problemi legali si sta diffondendo in tutto il Medio Oriente nel 2025. Le sue azioni, che vanno dall’Iran al Mediteraneo, stanno suscitando forti critiche e condanne a livello globale. La situazione ha costretto Donald Trump e i suoi emissari a intensificare gli sforzi per cercare di contenere l’escalation del conflitto.

Attacchi e reazioni internazionali

Recentemente, gli attacchi contro la chiesa cattolica a Gaza hanno spinto alcuni governi europei a rompere il silenzio riguardo alla violenza in corso nella Striscia. Un tribunale belga ha bloccato l’invio di armi a Israele e la Slovenia ha imposto divieti d’ingresso a membri del governo israeliano di estrema destra. Tuttavia, i raid aerei israeliani su obiettivi militari a Damasco hanno portato a severe reprimende da parte di Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, tutti Paesi con legami variabili con Israele.

Il ruolo della Siria

Il presidente siriano Ahmad Sharaa, salito al potere lo scorso dicembre e precedentemente un leader militare di ispirazione qaedista, ha accusato Israele di “seminare divisioni” e “provocare tensioni e caos” nella regione. Sharaa, ora considerato un interlocutore legittimo dagli Stati Uniti, è in contatto con Netanyahu attraverso Washington. La Casa Bianca sta cercando di facilitare un accordo di normalizzazione tra Israele e Siria, un passo storico considerando il conflitto che dura da quasi ottant’anni. Israele occupa le Alture del Golan dal 1967 e ha proceduto con l’annessione nel 1981, riconosciuta solo durante il primo mandato di Trump nel 2019. Gli emissari americani, tra cui Steve Witkoff e Thomas Barack, stanno trovando difficoltà a contenere le azioni militari israeliane in Siria.

Strategia militare di Netanyahu

Nonostante le pressioni internazionali, Netanyahu ha confermato la sua intenzione di continuare la strategia militare, dichiarando che Israele utilizzerà la forza per garantire il rispetto delle sue “linee rosse”. Questo include la smilitarizzazione dell’area a sud di Damasco e la protezione della comunità drusa, che ha un ruolo significativo nell’esercito israeliano. I drusi della Galilea, alcuni dei quali occupano posizioni di comando in Siria, sono un elemento chiave della strategia di Netanyahu.

Operazioni in Libano

In Libano, le operazioni militari di Israele non si arrestano. Recentemente, sono stati condotti raid aerei contro posizioni di Hezbollah nel sud del Paese. In un attacco recente, una famiglia siriana, non coinvolta con Hezbollah, è stata uccisa insieme a tre libanesi in un bombardamento nella valle della Bekaa, al confine con la Siria. Questi attacchi avvengono nonostante l’accordo di cessate il fuoco raggiunto a novembre tra Israele e Hezbollah, mediato dal governo di Beirut, e la presenza di un “meccanismo di de-escalation” supervisionato da ufficiali statunitensi e francesi.

×