Siria, Netanyahu annuncia la disponibilità a lanciare nuovi attacchi se necessario

Marianna Perrone

Luglio 17, 2025

Israele ha confermato la sua intenzione di continuare a utilizzare mezzi militari per garantire il rispetto delle sue due linee rosse in Siria. Queste riguardano la smilitarizzazione dell’area a sud di Damasco, che si estende dalle alture del Golan ai monti drusi, e la protezione della comunità drusa. Le dichiarazioni sono state rilasciate dal primo ministro israeliano, Benyamyn Netanyahu, attraverso un video pubblicato dal suo ufficio il 12 gennaio 2025. Netanyahu ha accusato il regime di Ahmad al-Sharaa, noto anche come Jolani, di aver violato entrambe le linee rosse, sostenendo che l’esercito siriano ha invaso il sud di Damasco e ha iniziato a perpetrarne un massacro. “Non potevamo accettarlo in alcun modo”, ha affermato il premier. Ha anche criticato il cessate il fuoco dichiarato dal regime, definendolo come un risultato ottenuto con la forza e avvertendo che Israele continuerà le sue operazioni se necessario.

La reazione della Russia agli attacchi israeliani

Il governo russo ha espresso la sua condanna agli attacchi condotti da Israele in Siria, definendoli una “aperta violazione della sovranità del Paese”. Questa posizione è stata comunicata attraverso una nota ufficiale del ministero degli Esteri russo, rilasciata il 12 gennaio 2025. Nel documento si sottolinea che tali attacchi rappresentano una grave violazione della sovranità siriana e delle norme del diritto internazionale. Mosca ha ribadito la sua posizione a favore della necessità di rispettare la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale della Siria, evidenziando l’importanza di un approccio pacifico alla situazione.

Il trasferimento della responsabilità a Sweida

Il presidente siriano, Ahmad al-Sharaa, ha annunciato il 12 gennaio 2025 il trasferimento della responsabilità per la sicurezza nella città di Sweida, attualmente teatro di violenti scontri settari, alle fazioni locali e agli sceicchi drusi. In un discorso trasmesso in televisione, al-Sharaa ha dichiarato che la priorità deve essere data agli interessi del popolo siriano, evitando il caos e la distruzione. “Le fazioni locali e gli sceicchi saggi si assumeranno la responsabilità della sicurezza a Sweida”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di prevenire una nuova guerra su larga scala dopo quattro giorni di violenza. Ha illustrato le due opzioni disponibili: una guerra aperta con Israele a spese della comunità drusa e della stabilità regionale, oppure dare la possibilità agli anziani drusi di contribuire al bene comune.

Il colloquio tra Turchia e Siria

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente autoproclamato della Siria, Ahmad al-Sharaa, il 12 gennaio 2025. Durante la conversazione, Erdogan ha sottolineato che l’aggressione israeliana rappresenta una minaccia per l’intera regione e ha ribadito il sostegno della Turchia al popolo siriano, come già avvenuto in passato. La presidenza della Repubblica di Ankara ha riferito che Erdogan ha accolto con favore il cessate il fuoco raggiunto tra le parti in conflitto in Siria, esprimendo la speranza che questa tregua possa portare a una stabilizzazione della situazione nella regione.

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