Oggi, 1 gennaio 2025, l’Ucraina ha ufficialmente aderito alla Corte Penale Internazionale (CPI), diventando il 125esimo Stato a ratificare lo Statuto di Roma. La cerimonia si è svolta presso la sede della CPI all’Aja, dove la presidente della Corte, la giudice Tomoko Akane, ha consegnato all’ambasciatore ucraino nei Paesi Bassi, Andriy Kostin, un’edizione speciale dello Statuto di Roma. Questo gesto rappresenta un forte impegno dell’Ucraina a favore dello Stato di diritto e della giustizia internazionale.
Importanza dell’adesione dell’Ucraina
Durante l’evento, Akane ha sottolineato l’importanza dell’adesione dell’Ucraina, affermando: “Aderendo allo Statuto di Roma, l’Ucraina entra a far parte della comunità delle nazioni impegnate a porre fine all’impunità per i crimini più gravi che preoccupano la comunità internazionale”. Le parole della presidente evidenziano la determinazione della CPI di affrontare le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra.
Significato del traguardo per l’Ucraina
L’ambasciatore Kostin ha espresso il significato profondo di questo traguardo, dichiarando: “Oggi issiamo la bandiera dell’Ucraina come 125esimo Stato parte dello Statuto di Roma. La nostra bandiera è il simbolo di una nazione che ama la pace, la giustizia, la dignità e la libertà“. Ha inoltre ricordato le difficoltà affrontate dal popolo ucraino, sottolineando la resilienza e la volontà di vivere in un mondo governato dalla legge.
Partecipazione alla cerimonia
Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente dell’Assemblea degli Stati Parte (ASP), Päivi Kaukoranta, giudici della CPI, rappresentanti dell’Ufficio del Procuratore e del Registro, oltre a membri del Fondo fiduciario a beneficio delle vittime e ambasciatori degli Stati Parte accreditati nei Paesi Bassi.
Deposito dello strumento di ratifica
Il 25 ottobre 2024, l’Ucraina aveva formalmente depositato lo strumento di ratifica dello Statuto di Roma, il quale è entrato in vigore oggi. Con questo passo, l’Ucraina diventa il ventesimo Paese dell’Europa orientale a unirsi alla CPI. È importante notare che Kiev aveva già accettato la giurisdizione della Corte, richiedendo indagini sui crimini russi dopo l’inizio del conflitto con la Russia nel 2014. Nel marzo 2023, la CPI aveva emesso un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin, relativo al programma di rimozione dei bambini ucraini dai territori occupati, evidenziando la gravità della situazione.