Alle urne nel Regno Unito si potrà andare a partire dai 16 anni, prima dell’età legale stabilita. Il governo laburista guidato da Keir Starmer ha deciso di rompere gli indugi e ha presentato formalmente un progetto di legge per riformare la legge elettorale, con l’intento di ampliare la partecipazione al voto e di rafforzare le restrizioni sulle donazioni straniere a partiti e candidati, in risposta ai timori di possibili “interferenze straniere“.
Riforma e motivazioni
Questa riforma è parte integrante del manifesto elettorale che ha portato al potere Starmer e il suo partito un anno fa. Le motivazioni sono sia di principio, sia strategiche, poiché il Labour intende recuperare consensi tra i giovani, in un momento in cui i sondaggi mostrano una significativa perdita di supporto a favore della destra populista rappresentata da Reform UK, guidata da Nigel Farage. Il progetto è stato presentato alla Camera dei Comuni dalla sottosegretaria Rushanara Ali.
Modernizzazione della democrazia
La riforma è stata descritta come un passo fondamentale per “la modernizzazione della democrazia britannica“, sia da Starmer che dalla vicepremier Angela Rayner, che ha un approccio più progressista e ha orchestrato l’iniziativa. L’intento è di far entrare in vigore la legge prima delle prossime elezioni politiche, previste nel 2029, a meno che non ci siano elezioni anticipate. Questo sembra un epilogo scontato, considerando il predominio del partito di governo a Westminster.
Percorso legislativo e opposizione
Tuttavia, il percorso legislativo non prenderà avvio prima di settembre, secondo le intenzioni dell’opposizione Tory, tradizionalmente legata a un elettorato più maturo. I Tory hanno chiesto un “scrutinio approfondito” del testo dopo la pausa estiva, che va dal 22 luglio fino a tutto agosto. Starmer ha affermato: “Credo sia davvero importante che i 16enni e i 17enni possano votare, visto che sono ritenuti grandi abbastanza per lavorare e pagare le tasse. Se paghi, è giusto che tu abbia l’opportunità di dire cosa vuoi che si faccia con i tuoi soldi“. Anche Ali ha sottolineato in aula che “a 16 anni i giovani possono lavorare, pagare le tasse e arruolarsi nell’esercito“, quindi non c’è motivo per cui non possano esprimere la loro opinione su chi governa il Paese.
Novità storica e confronto europeo
L’abbassamento dell’età per il diritto di voto rappresenta la novità più significativa dal 1969, quando un altro governo laburista, quello di Harold Wilson, abbassò l’età da 21 a 18 anni. Questa modifica allinea il Regno Unito a Scozia e Galles, dove gli over 16 possono già votare a livello locale.
Voto ai 16enni e semplificazione
Nonostante ciò, il Regno Unito rimane una relativa eccezione in Europa, dove solo alcuni Paesi hanno consentito il voto ai 16enni: l’Austria è stata pioniera nel 2007, seguita da Malta, Grecia, Germania e Belgio. Il progetto di legge britannico prevede anche una semplificazione dei documenti necessari per votare, dopo l’introduzione controversa dell’obbligo di presentare un documento d’identità sotto i governi conservatori. Sarà possibile utilizzare semplici carte bancarie con foto e sarà promossa una registrazione automatica online per le liste elettorali. La vicepremier Rayner ha definito le regole attuali “troppo rigide” e ha espresso l’intenzione di riportare la gente alle urne, dopo che l’affluenza alle elezioni dell’anno scorso è scesa sotto il 60%, un record negativo dal 2001.